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Una grande mostra tra sogno, inconscio, mito e fiaba

Mostra di Palazzo Zabarella - Padova

Quando si parla di simbolismo, innanzitutto non si pensa a nomi italiani, si pensa a poeti francesi: Baudelaire, Rimbaud, Verlaine, Mallarmé; il quale, però, innescarono nella cultura europea del loro tempo, la seconda metà dell’ottocento, il contagioso germe della rivolta contro la dittatura artistica della realtà.

Quel contagio passo dalla letteratura ad altre arti e varcò i confini di Francia. Nella mostra “Simbolismo in Italia” Palazzo Zabarella (Padova) sono esposti i risultati italiani su tela di quegli impulsi: immagini soffuse, eteree, o comunque soggetti che rimandano ad altri simboli che rinviano a qualcosa di altro. L’inconscio irrompe nell’arte e nulla sarà più come prima. È la scoperta di un “altro” mondo, affascinante, misterioso, intrigante, una visione diversa della percezione della realtà, dipinti che variano dall’allegorico, al fiabesco, al fantastico, al mito, I nomi di questa grandiosa mostra a Palazzo Zabarella (Padova) sono: Segantini, Previati, Boccioni, Pellizza da Volpedo, Morbelli, Nomellini. Tutti artisti ansiosi, più che fuggire dalla realtà, di scavare al suo interno, alla ricerca di qualcosa di recondito, di enigmatico, di inesprimibile. Una mostra che chiede allo spettatore di arguire il proprio sguardo per cogliere, o almeno intuire, quello che quei nostri connazionali di molti decenni fa contemplavano dipingendo e che è ancora lì: il mistero della vita. ( Mostra)

Foto: dipinto di Umberto Boccioni "Il sogno (Paolo e Francesca)".


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