
MEDIANITA' - I VEGGENTI DELLA CIA - IL CASO MORO
Da una email inviateci da Luigi S. giornalista affermato della carta stampa, appassionato lettore e sostenitore del nostro giornale, ci rivela quanto segue. Le sue informazioni sono così “preziose e singolari” che le vogliamo pubblicare, rispettando la privacy del nostro amico. Da più di trent’anni alla modica spesa di 30 milioni di dollari (una sessantina di miliardi di lire), i più grandi servizi segreti del mondo, quelli degli Stati Uniti, si servono di Medium.
Sono pochi i veri veggenti utilizzati, una decina al massimo: veggenti che sono stati interpellati per trovare il Generale americano Dozier, prigioniero, come molti ricorderanno delle B.R., liberato da un bliz della polizia italiana grazie alle loro indicazioni; per cercare di uccidere Gheddafi nel 1986, un impresa non riuscita.
Dal Corriere della Sera esce un articolo di Ennio Caretto che parla in modo chiaro dei veggenti della CIA, dichiarando che sono meglio degli 007. Scrive: “…Per accertare, nel ’79, dove mai navigassero i nuovi sommergibili atomici sovietici…” e via di seguito. “In molti casi, i veggenti avrebbero rivelato cose interessanti e azzeccate. Nel caso Dozier, i veggenti avrebbero rivelato in quale città e in che tipo di edificio era tenuto in ostaggio, ma per riconoscere il luogo ci sarebbero voluti informatori italiani. Inoltre, i veggenti della CIA hanno localizzarono dove la Corea del Nord nascondeva del plutonio radioattivo e molte altre cose…” Tutto questo era già uscito da un congresso parecchi anni fa, e, pare, che li usino ancora oggi, per trovare Bin Laden. Certo, è una bizzarra insolita arma segreta. Sia gli Usa sia l’ex Unione Sovietica non hanno mai negato di usare la preveggenza, anche se i primi ad ricorrere ai medium, per scopi politici segreti, sono stati i sovietici. I sensitivi americani (almeno quattro) come ci viene riferito (e pagati profumatamente) vivono nella base di Meade, vicino a Washington. In un programma chiamato “Stargate” ossia la porta delle stelle, pare che i veggenti avessero avvertito degli attentati alle torri; la CIA lo ritenne inutile, la DIA prese tale pericolo in considerazione, ma, nel dibattito ebbe la meglio la CIA, che rifiutò di approfondire (non si sa bene il perché visto che aveva sempre sostenuto i veggenti), e di dare credito a medium che invece di essere armati di rivoltella, sempre occupati a leggere documenti, sono armati di onde cerebrali molto attive che non sfondano cassaforti, ma le barriere spazio-tempo. Nel passato, Clinton non si è mai pronunciato in merito, ma si sa che persino la Casa Bianca di Carter, di Regan e di George Bush padre si avvalsero di medium; per quale motivo Bush figlio, attuale Presidente USA non dovrebbero usare le capacità E.S.P. di alcuni particolari sensitivi? Per ora non sappiamo nulla di preciso se non citare il giornale “La Repubblica” del 16 settembre 2001, cinque giorni dopo il tragico attacco alle torri gemelle di Manhattan: “… da un anno i federali sapevano… come mai non hanno dato ascolto, o per lo meno non hanno prestato più attenzione? I casi sono due: primo, hanno sottovalutato… secondo, hanno voluto…” IL CASO MORO Mi torna alla mente il caso Aldo Moro e una seduta medianica fatta a Bologna riportata da molti quotidiani. Era il 2 aprile 1978, lo statista italiano della D.C. Aldo Moro, già prigioniero delle B.R., ancora vivo. Viene chiesto, da alcuni membri del partito e da alcuni famigliari, di fare una seduta medianica per sapere dove lo tenevano prigioniero. In un appartamento nel centro di Bologna, abitazione di un professore molto vicino alla D.C. si svolge la seduta medianica. Pochissimi intimi. La medium, una genovese. Venne usato un tavolino; sopra, un registratore, un portacenere, un po’ d’incenso. Si costituisce la catena medianica. Il medium, dopo una decina di minuti, va in trance. All’inizio viene un’entità che dichiara essere Don Sturzo, esorta il gruppo a pregare la Madonna e ad avere fede. Le sue parole, interpretate dopo il tragico epilogo, hanno una sfumatura di “destino predestinato”. Il gruppo prega insieme alla medium… poi il “mezzo” inizia a stare male, si agita… e cambia tono di voce. Questa, invece di avere l’accento genovese, inizia a parlare in tipico dialetto con cadenza toscana; dichiara di essere Giorgio La Pira, sindaco democristiano di Firenze e dà buone informazioni per scoprire la prigione di Moro. L’entità fornisce in modo abbastanza chiaro alcune indicazioni geografiche. Chi non ha mai partecipato ad una seduta medianica, deve sapere che il medium in trance, oltre che rivelare ciò che gli astanti chiedono, parla di sé, del suo stato spirituale, della sofferenza, del distacco della terra, di cose metafisiche e di conoscenza spirituale; quindi va tutto filtrato, dopo avere lasciato l’entità libera di ritornare alla sua vita dopo la “morte”. In questo caso, però, gli addetti ai lavori volevano esclusivamente sapere dello statista rapito, come se stessero interrogando o interloquendo con un essere ancora vivente: forse questo è stato l’errore di un errata interpretazione. Lo spirito di La Pira parla di un suo periodo a Viterbo, poi, incontri fatti a Bologna, cose della sua vita: il suo spirito voleva liberarsi da fardelli umani. Poi, dopo alcuni minuti di silenzio, inizia il medium a piangere: un pianto senza singhiozzi, silente, ma disperato; poi, riprende con il suo accento toscano “È a Gradoli…”; poi, un numero poco chiaro: “novantasei”, a bassa voce, “novantacinque…” Questa in sintesi, la seduta di Bologna. Insieme ad altre, il risultato di questa seduta arriva, come le segnalazioni non medianiche, ai vertici della D.C. e al Ministero degli Interni. Ci credono e fanno partire subito l’ordine di perlustrare la zona. La zona è Gradoli, nel Viterbese, ma senza esito. “Dunque la cerimonia tribale–nazionale del sacrificio rituale, meglio che un uomo perisca, altrimenti verranno i nemici e distruggeranno il nostro stato…” dice nella trance, il medium mentre piange senza singhiozzo… “Come rilanciare l’oligarchia D.C. nel cuore e nel cervello delle masse italiane”, e continua lo spirito di Giorgio La Pira attraverso il medium… “Come addivenire in Italia, senza troppi costi e questo Compromesso Storico di portata nazionale e internazionale?… è inefficace lo scontro frontale e quello diretto dal bagno di sangue, creato ad arte per raggiungere obiettivi di forte emotività di massa sociale su masse inerme…”, un piccolo stralcio di ciò che il Sindaco di Firenze aveva comunicato. Frase forse incomprensibile allora… Chissà perché nessuno pensò di collegare la dichiarazione dello Spirito di La Pira alla circostanza precisa. E dopo il “sacrificio rituale” come l’ha definito l’entità si scopre che a Roma esiste via Gradoli: è una traversa della via Cassia, la statale che passa per Viterbo e, pensate un po’, al numero novantasei, in un miniappartamento era nascosta una base operativa delle B.R. È con molta amarezza che concludo, dicendo che la polizia la scoprirà quando ormai tutto si era tragicamente chiuso, logicamente quando le B.R. l’avevano abbandonata. Ci sono dunque destini predestinati da Dio o dagli uomini?
di Luigi S.>
(tratto dal N. 44 - anno: 2000, giornale periodico "L'Altra Scienza" Libreria Editoriale Sibilla (reg. al tribunale di Genova N. 36/92 Registro Stampa 2235/92).












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