Storia della Repubblica Marinara di Genova
La storia di Genova è una storia di guerre e di confronti, storia di un oligarchia costituita dalle famiglie locali, una nobiltà che diventata commerciale nel dodicesimo secolo, priva di grilli cavallereschi, ognuno padrone assoluto sulle proprie navi, pronti a farsi la guerra per il potere in città, ma tempestivi a combattere insieme per il dominio marittimo nel mondo. Il più grande tasso di rissosità d’Europa, e anche il più sanguinario. Eppure la Repubblica passa dei momenti in cui è potentissima e ricca come nessun’altra, avendo un unico centro di stabilità: il Banco di San Giorgio, Il 1200 è il periodo dell’apogeo, della gloria e del potere di Genova.
Nel 1284, Genova la Superba contro Pisa la Dominante, avviene la più grande battaglia navale del medioevo a Meloria nella foce dell’Arno: la vittoria fu schiacciante per i genovesi. Oberto Doria, Capitano del Popolo, travolge i pisani comandati dal Podestà veneziano Alberto Morosini, obbligando Pisa ad arrendersi ed a subire condizioni pesantissime, sopravvivono solo le galee prudenti del conte Ugolino della Gherardesca, che i pisani trattano da codardo e condannano a morte, per permettere a Dante di scrivere i migliori suoi versi della sua commedia ponendolo nell’inferno.
Nel 1298, lo scudo crociato, rosso su sfondo bianco, di Genova contro il Leone di Venezia, avviene la seconda vittoria navale a Curzola, davanti all’isola natale di Marco Polo. Marco Polo finisce nelle prigioni genovesi di Malapaga dove detta ad un prigioniero pisano, Rustichello da Pisa, ciò che diventerà “Il Milione”. In quegli anni in città si stanno per pubblicare le regole regolamentazione pubblica degli affari.