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Conosco i molti pensieri che si affollano, mentre leggi, alla tua mente; conosco i dubbi, l'ansioso interrogare, il vago timore che lentamente si trasfoma in una crescente speranza: nella speranza che questo beleno del mio intento, appena penetrato nel tuo oscuro intelletto umano, possa brillare più intensamente e permetterti di vedere chiara la verità, che per istinto senti celata sotto le mie parole.

Ti ripeto che questo "Io sono", che qui parla, è il tuo Sé reale, e, per comprendere tutto il significato delle mie parole, è necessario che tu sia persuaso che è il tuo Sé che le dice alla tua coscienza umana. Ti ripeto pure che lo stesso "Io sono" è la vita, lo spirito animatore di tutto ciò che vive nell'universo, dall’infimo degli atomi al più grande dei soli; che questo "Io sono" è l'intelligenza in te e in tuo fratello; e che è pure l'intelligenza che fa vivere e crescere ogni cosa e la fa divenire ciò che è destinata a essere.

Ma tu non riesci ancora a comprendere come questo "Io sono" possa essere nel medesimo tempo l'Io sono tuo e l'Io sono di tuo fratello ed anche l'intelligenza della pietra, della pianta e dell'animale. Pure questo tu comprenderai seguendo queste mie parole, e sottomettendoti alle istruzioni qui date; poiché io porterò quanto prima alla tua coscienza una luce che illuminerà i più profondi recessi della tua mente e ne spazzerà tutte le nubi degli erronei concetti umani, tutte le idee, tutte le opinioni che ora offuscano il tuo intelletto, purché tu legga e ti sforzi seriamente di comprendere il mio intento.

Così ascolta, e ascolta attentamente.

Io sono tu, il tuo Sé reale; tutto ciò che tu realmente sei. Ciò che tu credi di essere, non sei: è solo un'illusione, un'ombra del tu reale che è Io, il tuo Sé divino immortale. Io sono quel punto di coscienza focalizzato nella tua mente umana, che chiama se stesso «Io».

Sono quell'Io, ma ciò che tu chiami la tua coscienza è in realtà la mia coscienza, attenuata in modo da adattarsi alla capacità della tua mente umana. Ma è pur sempre la mia coscienza e se riuscirai a cacciare dalla tua mente tutti i suoi concetti falsi, tutte le sue opinioni erronee, a vuotarla e mondarla in modo che la mia coscienza abbia la possibilità di esprimersi liberamente, allora tu riconoscerai me e saprai che tu sei nulla, cioè solo un punto focale della mia coscienza, un canale, un mezzo attraverso il quale io esprimo esternamente nella materia il mio scopo.

Ma questo tu non lo puoi ancora comprendere e, naturalmente, non puoi crederlo, finché io non abbia completamente preparato la tua mente, convincendo il tuo intelletto della sua verità.

Ti è stato detto che ogni cellula del tuo corpo ha una coscienza e un'intelligenza propria e che, se non fosse per questa coscienza, non potrebbe compiere il lavoro che svolge così intelligentemente. Ma ogni cellula è circondata da milioni di altre cellule, ciascuna delle quali fa con intelligenza il proprio lavoro, ciascuna evidentemente sotto l'impero della coscienza complessiva di tutte le cellule, formante un'intelligenza di gruppo che dirige e influenza tale lavoro. Questa intelligenza di gruppo è l'intelligenza dell'organo formato da quelle cellule. Allo stesso modo vi sono altre intelligenze di gruppo in altri organi, contenenti ciascuno altri milioni di cellule, e tutti questi organi formano il corpo fisico.

Orbene, tu sai di essere l'Intelligenza che dirige il lavoro degli organi del tuo corpo, sia questa direzione cosciente o incosciente, e che ogni cellula di ogni organo è realmente un punto focale dell'Intelligenza dirigente, e che quando questa viene ritirata le cellule si disgregano, il corpo fisico muore e non esiste più come organismo vivente.

Ma chi è questo Tu che dirige e domina le attività dei tuoi organi e conseguentemente di ogni cellula che li compone? Tu non puoi dire che sia il tuo sé umano o personale, poiché tu, personalmente, non puoi dirigere coscientemente l'azione neppure di un solo organo del tuo corpo. Deve dunque essere questo tuo Io sono impersonale, che è te eppure non è te.

Ascolta. Tu e il tuo "Io sono" siete per me ciò che la coscienza del tuo corpo è alla coscienza del tuo "Io sono".

Tu sei una cellula, per così dire, del mio Corpo, e la tua coscienza (come una delle mie cellule) è per me ciò che la coscienza di una delle cellule del tuo corpo è per te. Perciò la coscienza d'ogni cellula del tuo corpo è la tua coscienza, come la tua coscienza è la mia; quindi noi dobbiamo essere Uno nella coscienza; la cellula, tu e io.

Tu non puoi ora coscientemente dirigere o dominare una sola cellula del tuo corpo; ma quando tu potrai a volontà entrare nella coscienza del tuo Io sono e conoscere la sua identità con me, allora tu potrai dominare e dirigere non solo ogni cellula del tuo corpo, ma quella di qualunque altro corpo tu desideri dominare.

Che cosa accade quando la tua Intelligenza non domina più le cellule del tuo corpo? Esso si disintegra, le cellule si separano; l'opera loro è temporaneamente finita. Ma muoiono esse, o perdono la loro coscienza? No, esse semplicemente dormono o riposano per qualche tempo e dopo poco si uniscono ad altre cellule e formano nuove combinazioni e, presto o tardi, appaiono in nuove manifestazioni di vita, forse minerali, forse vegetali, forse animali; mostrando di conservare la loro primitiva coscienza e di aspettare solo l'impulso della mia Volontà per unirsi insieme in un nuovo organismo a compiere il lavoro della nuova Intelligenza attraverso la quale io intendo manifestarmi.

Questa coscienza cellulare è dunque una coscienza comune a tutti i corpi minerali, vegetali, animali, umani? E ogni cellula è forse adatta per esperienza a un certo genere di lavoro? Sì, questa coscienza delle cellule è comune a ogni cellula di ogni corpo, di qualunque specie, perché è una coscienza impersonale che non ha altro intento che di compiere il lavoro assegnatole. Vive solo per lavorare, dovunque occorra. Dopo aver costruito un corpo, passa a costruirne un altro, sotto la direzione di qualunque intelligenza che io desideri essa serva.

Così è di te. Tu, come una cellula del mio corpo, hai una coscienza che è la mia coscienza, una intelligenza che è la mia intelligenza e una volontà che è la mia volontà. Tu non hai nulla di tutto ciò per te stesso o da te stesso. Tutto ciò è mio e per mio uso soltanto.

Ora, la mia coscienza, la mia intelligenza e la mia volontà, sono completamente impersonali e quindi comuni a te e a tutte le cellule del mio corpo, come sono comuni a tutte le cellule del tuo corpo.

Io sono impersonale, e come tale, la mia coscienza e la mia volontà, agente in te e nelle altre cellule del mio corpo, e costituente l'Io sono di te e di loro, deve agire impersonalmente nelle cellule del tuo corpo. Quindi io e l'Io sono tuo e del tuo fratello e la coscienza e l'intelligenza di tutti i corpi siamo Uno.

Io sono l'intelligenza che dirige tutto, lo Spirito animatore, la vita, la coscienza di tutta la materia, di tutta la sostanza.

E (puoi comprenderlo?) tu, il tuo Tu reale, il tuo Tu impersonale, è in tutto ed è uno con tutto; è in me ed è uno con me; precisamente come lo sono in te e in tutto ed esprimo quindi la mia realtà attraverso te e attraverso ogni cosa.

Similmente la volontà, che tu chiami tua, non è tua personalmente più della coscienza e dell'intelligenza della tua mente e delle cellule del tuo corpo. Essa è solo una piccola parte della mia volontà che io ti permetto di adoperare. Quanto più tu ti risvegli al riconoscimento di un certo potere o facoltà dentro di te e cominci a usarlo coscientemente, tanto più io ti concedo del mio infinito potere.

Ogni potere e l'uso che se ne fa è solo altrettanto riconoscimento e comprensione dell'uso della mia volontà. La tua volontà e tutto il tuo potere sono soltanto aspetti della mia volontà, che io attenuo per adattarla alla tua capacità di usarne.

Se io ti affidassi il pieno potere della mia volontà prima che tu sapessi adoperarlo coscientemente, esso annichilirebbe completamente il tuo corpo. Per mettere alla prova la tua forza e più spesso per mostrarti come tu adoperi male il mio potere, io, a volte, ti faccio commettere un cosiddetto peccato, o un errore. Io ti permetto di gonfiarti del senso della mia presenza dentro di te, quando essa si manifesta come coscienza del mio potere, della mia intelligenza, del mio amore, e lascio che tu le prenda e le usi per i tuoi scopi privati. Ma non a lungo; poiché, non essendo forte abbastanza da dominarli, essi ben presto ti prendono la mano, ti travolgono nel fango e allora spariscono dalla tua coscienza.

Ma io sono sempre là a sollevarti dopo la caduta, quantunque tu, sul momento, non te ne accorga; prima ti faccio arrossire, poi ti infondo nuova forza e ti rimetto sulla buona via, indicandoti la ragione della tua caduta e, finalmente, quando tu sei abbastanza umiliato, ti faccio riconoscere che questi poteri cresciuti in te mediante l'uso della mia volontà, della mia intelligenza e dei mio amore, ti erano concessi soltanto per adoperarli al mio servizio e non per i tuoi fini personali.

Le cellule del tuo corpo, i muscoli del tuo braccio, pensano essi mai di avere una volontà o un'intelligenza diverse dalle tue? No, essi non conoscono volontà, né intelligenza al di fuori delle tue. Così ben presto comprenderai che sei soltanto una cellula del mio corpo, che la volontà non è tua ma mia, che la coscienza e l'intelligenza che tu hai sono interamente mie e che non esiste quella persona che tu chiami te stesso, ma solo una forma fisica contenente un cervello umano che io creai allo scopo di esprimere in materia un'idea, un certo aspetto della quale posso esprimere meglio in quella forma particolare.

Forse è ora difficile per te accettare tutto questo e puoi anche energicamente protestare che non può essere, che ogni istinto della tua natura si ribella contro questo cedere e subordinarsi a un potere sconosciuto, quantunque impersonale o divino.

Ma non temere, è solo la tua personalità che si ribella. Se tu continui a seguire e studiare le mie parole, tutto ti diverrà chiaro, e io schiuderò alla tua comprensione interna, molte meravigliose verità che ora ti è impossibile comprendere. Allora la tua anima si rallegrerà e tu benedirai queste parole per il messaggio che recano.

Pubblicazione del dicembre 1993, sul giornale periodico "L'Altra Scienza" Libreria Editoriale Sibilla (registrato al tribunale di Genova N. 36/92 Registro Stampa 2235/92).


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